ALLENATORI DAL 1971/72 AL 1989/90
ALLENATORI DAL
1971/72 AL 1989/90
1971/72 – SERIE C
GIORGIO CEVOLI
1 VITTORIA SU 7 IN C
Nella prima stagione della neonata società, per riforma campionati, non vi sono retrocessioni dalla serie C. La prima storica panchina viene affidata a Giorgio Cevoli proveniente dal G.S. San Saba, rimarrà in “sella” per le prime giornate.
GIORGIO CEVOLI
1 VITTORIA SU 7 IN C
Nella prima stagione della neonata società, per riforma campionati, non vi sono retrocessioni dalla serie C. La panchina viene affidata a Giorgio Cevoli proveniente dal G.S. San Saba, rimarrà in “sella” per le prime giornate.
GIANCARLO NOTARI
1 VITTORIA SU 17 IN C (11° POSTO)
Dall’ottava giornata i gradi di allenatore passano ad uno dei giocatori con più esperienza nonchè capitano. Alla suo primo ruolo come coach, Notari, proveniente dalla Virtus Aurelia, svolge l’oneroso doppio compito fino a fine stagione.
GIANCARLO NOTARI
1 VITTORIA SU 17 IN C (11° POSTO)
Dall’ottava giornata i gradi di allenatore passano ad uno dei giocatori con più esperienza nonchè capitano. Alla suo primo ruolo come coach, Notari, proveniente dalla Virtus Aurelia, svolge l’oneroso doppio compito fino a fine stagione.
1972/73 – SERIE C
MAURIZIO POLIDORI
18 VITTORIE SU 23 IN C GR.D (3° POSTO)
Il Banco di Roma chiama Coach Polidori per creare il settore giovanile ma dopo la rinuncia di Anacleto Vanghetti alla panchina della prima squadra gli viene dato l’incarico come head coach. Il giovane Polidori parte fortissimo con un’ottima squadra. Arriva a pari merito con Palestrina al secondo posto. Si gioca uno spareggio per l’accesso alla finale per la promozione ma sul neutro di Rieti mancò la fortuna sul filo di lana.
1973/74 – SERIE C
UMBERTO DELLA PENNA
18 VITTORIE SU 23 IN C GR.D (3° POSTO)
Da Vigna di Valle arriva Della Penna che nella sua prima stagione al Banco è chiamato a fare anche l’allenatore. Arriverà secondo e grazie alla riforma si ottiene la serie B. Come giocatore rimarrà in squadra fino alla stagione 1975/76.
1974/75 – SERIE B
SERGIO LISOTTI
13 VITTORIE SU 20 (SECONDA FASE)
Viene chiamato coach Lisotti. Porta nel suo ruolo una cultura aziendalista che permette di fare un nuovo step ai colori giallorossi del Banco.
1975/76 – SERIE B
SERGIO LISOTTI
13 VITTORIE SU 20 (SECONDA FASE)
Secondo anno e grande passo in avanti. Si supera a dispetto dell’anno prima anche la seconda fase arrivando alla Poule per la A2 non raggiungendo la Super Poule solo all’ultima giornata.
1976/77 – SERIE B
NELLO PARATORE
22 VITTORIE SU 28 (POULE A2)
Per tentare la scalata al vertice del basket arriva un veterano della panchina. Allenatore per 11 anni della nazionale Italiana e campione d’Europa allenando l’Egitto suo paese natale. Innovatore e guida per almeno un paio di generazioni di allenatori.
1977/78 – SERIE B
NELLO PARATORE
21 VITTORIE SU 24 (2° POSTO GR.C)
Dopo tre tentativi di scalata alla serie A2, il quarto va a a buon fine con una stagione fantastica condita da sole tre sconfitte.
1978/79 – SERIE A2
NELLO PARATORE
16 VITTORIE SU 28 (5° POSTO)
Il primo campionato di A2 è subito da vertice. Si sfiora sia la promozione diretta in A1 che negli spareggi per il quarto posto.
MAURIZIO POLIDORI
1 VITTORIA SU 3
Coach Polidori dopo l’esperienza del 72/73 rientra nei ranghi Virtus come assistente di Paratore. Durante la stagione lo sostituisce come head coach in 3 occasioni.
1979/80 – SERIE A2
NELLO PARATORE
18 VITTORIE SU 26 (3° POSTO)
Coach Paratore ottiene la sua consacrazione nel mondo Virtus con la sua seconda promozione che arriva sul fil di sirena dell’ultima giornata in casa della Sarila Rimini.
1980/81 – SERIE A1
NELLO PARATORE
13 VITTORIE SU 31 (10° POSTO)
Esordio in serie A1 per la Virtus Banco di Roma. E’ l’ultimo anno di Paratore che dopo un inizio sfortunato riesce a compiere l’ultima impresa: la salvezza.
MAURIZIO POLIDORI
0 VITTORIE SU 1
Assistente di Paratore in tutti e 5 gli anni di militanza effettuerà una presenza come capo allenatore.
1981/82 – SERIE A1
GIANCARLO ASTEO
6 VITTORIE SU 17 IN A1
Romano, giocatore della Ginnastica Roma e dell’A.S. Roma nasce a Porta Cavalleggeri, ha la Virtus nel destino. Ci arriva nel 1981, vive una stagione a fasi alterne. Si dimette a dicembre. Negli anni successivi rimane la sua eredità: aveva cresciuto Gilardi nel Basket Roma e Sbarra nella Lazio.
GIAMPAOLO URICCHIO
1 VITTORIA SU 02 IN A1
Dopo aver allenato le giovanili della Virtus coach Uricchio traghetta la squadra per due partite.
PAOLO DI FONZO
7 VITTORIE SU 13 IN A1 (10° POSTO)
Prende la squadra nella seconda parte della stagione dopo essere stato assistente prima di Paratore e poi di Asteo. Ottiene la salvezza evitando lo spareggio retrocessione.
1982/83 – SERIE A1
VALERIO BIANCHINI
28 VITTORIE SU 38 IN A1 (SCUDETTO)
Arriva un grande allenatore sulla cresta dell’onda. E’ il giusto binomio arriva andando a pescare in america il folletto nero Larry Wright. E’ un crescendo fino all’ultima giornata dove si agguanta il fattore campo con il primo posto. Trova il suo recente passato in semificale e dopo aver perso la prima in casa ribalta nuovamente il fattore campo. Li arrivò la consapevolezza di essere grandi e il successivo duello metropolitano è un trionfo. Scudetto!
1983/84 – SERIE A1
VALERIO BIANCHINI
15 VITTORIE SU 30 IN A1 (9° POSTO)
La seconda stagione non parte benissimo. Wright si infortuna ma Sbarra non si scompone e guiderà la squadra in sua assenza. In Coppa dei Campioni dopo qualche titubanza si innesta la marcia giusta e a Ginevra davanti a 3000 romani si farà la storia! In campionato non si ripete la stagione precedente.
1984/85 – SERIE A1
VALERIO BIANCHINI
24 VITTORIE SU 33 IN A1 (1° POSTO/ 1° TURNO P.O.)
Nel primo anno con il tiro da tre, il coach sceglie Raymond Townsend, ottimo tiratore da fuori ma non un playmaker. La regia è affidata spesso a Gilardi. Riporta in Italia Bruce Flowers, già avuto a Cantù. La squadra gioca bene, vince la Coppa Intercontinentale ed è prima nella regular season, ma perde a sorpresa nel primo turno dei playoff contro la Scavolini Pesaro di Zam Frederick.
1985/86 – SERIE A1
MARIO DE SISTI
16 VITTORIE SU 35 IN A1 (10° POSTO)
Ferrarese, mago delle difese, protagonista di una stagione intensissima. Dopo un lungo e faticoso processo di adattamento e conoscenza reciproca tra lui e i giocatori, la squadra spicca il volo, vince una straordinaria Coppa Korac, elimina la Virtus Bologna dai playoff e viene fermata solo da incredibili torti arbitrali ai quarti contro Cantù.
1986/87 – SERIE A1
GIUSEPPE GUERRERI
16 VITTORIE SU 33 IN A1 (8° POSTO)
Straordinario conoscitore del basket americano, è maestro del “Corri e tira”. Costruisce una squadra che fa innamorare, ma paga l’infortunio di Scott May. Al suo posto arriva un Gervin fortissimo ma avanti con l’età.
1987/88 – SERIE A1
GIUSEPPE GUERRERI
8 VITTORIE SU 17 IN A1
Il coach tenta il colpo a sorpresa e riporta a Roma Larry Wright. Il suo “corri e tira” regala un basket spettacolare e all’inizio grandi vittorie. Il Palaeur è spesso vicino al tutto esaurito. Con l’infortunio di Wright, però, il Banco perde colpi e un esonero ritenuto ingiusto dalla piazza. Quando si ripresenta al Palaeur, i tifosi lo acclamano.
GIANCARLO PRIMO
9 VITTORIE SU 19 IN A1 (10° POSTO)
Prende il posto del suo amico Guerrieri nella seconda parte della stagione. Il suo gioco è basato soprattutto sulla difesa, mentre la squadra è costruita secondo principi opposti. Raggiunge i playoff, elimina Livorno ribaltando il fattore campo e porta Milano campione d’Europa allo spareggio nonostante l’infortunio di Wright.
1988/89 – SERIE A1
GIANCARLO PRIMO
3 VITTORIE SU 12 IN A1
La seconda stagione vede un progressivo disimpegno del Banco di Roma, la squadra non rende e Primo viene esonerato .
PETAR SKANSI
15 VITTORIE SU 28 IN A1 (12° POSTO)
Rileva una squadra in zona retrocessione e, con pazienza e tanto lavoro, la porta alla salvezza tramite i play-out. Nella partita decisiva contro la Glaxo Verona, con la Virtus sotto di 13, chiama all’improvviso una difesa a zona che ribalta la partita e cambia il destino della società, pronta a passare nelle mani del gruppo Ferruzzi.
1989/90 – SERIE A1
VALERIO BIANCHINI
19 VITTORIE SU 36 (8° POSTO)
Ci sono grandi attese per il suo ritorno, che coincide con l’era Ferruzzi. Il roster, però, pur avendo ottime individualità, non è omogeneo e la squadra fatica. Raggiunge comunque la finale di Coppa Italia e sfiora il colpaccio vincendo gara1 dei quarti di finale dei playoff a Pesaro. Ancora oggi, si sente in colpa per aver preparato male gara2.