STAGIONE 1985/86 – SERIE A1

STAGIONE 1985/86

SERIE A1

RESOCONTO

Finito il ciclo di Valerio Bianchini, la società, proprio su indicazione del tecnico, ormai diventato Ct della Nazionale, si affida a Mario De Sisti. Si tratta di un allenatore famoso per la sua capacità di organizzare le difese. Tutti ricordano che al termine della stagione 1982/1983 Larry Wright, a chi gli chiedeva quale difensore lo avesse messo più in difficoltà, rispondeva: “Non un giocatore, ma una squadra: Gorizia”. E quella Gorizia era allenata da Mario De Sisti. La stagione ha un prologo anomalo a fine giugno, perché il Banco viene invitato, in quanto campione uscente, all’edizione 1985 della Coppa Intercontinentale, che si disputa tra Barcellona e Girona. Vi partecipano anche Barcellona, Limoges, Cibona Zagabria, la selezione americana Golden Eagles. Poi dall’Argentina arriva il San Andrés, da Cuba il Guantanamo, dal Mozambico il Maxaquene, dalle Filippine il Northern Consolidated Clement e dal Brasile il Monte Libano, dove gioca il futuro giocatore della Virtus Israel Andrade. Per il Banco, che si presenta con un americano in prova, Leroy Combs, più interessato a provare i locali notturni spagnoli che a giocare, è un mezzo disastro. L’unico scatto di orgoglio, dopo le tre sconfitte con Monte Libano, Golden Eagles e Northern Consolidated Clement, è la vittoria sui campioni d’Europa del Cibona Zagabria.

Confermato Flowers, il nuovo straniero è l’ala piccola canadese Leo Rautins. Marco Solfrini diventa quindi il sesto uomo, anche se poi durante la stagione le parti si invertiranno. Il play titolare è Sbarra, la guardia Gilardi e il pivot è Polesello. Dalla panchina escono anche Phil Melillo, che per problemi legati alla sua posizione di “oriundo” da sei anni non giocava più in Serie A1, il giovane Franco Rossi e il lungo Fabrizio Valente. La stagione inizia bene, in Coppa Italia si passano i turni contro Rieti e Reggio Calabria e in campionato si comincia con 5 vittorie nelle prime 6 partite che proiettano il Banco in vetta alla classifica. I problemi però non mancano ed emergono dopo le due sconfitte contro Granarolo Bologna e Simac Milano. Le pagine dei giornali si riempiono di accuse reciproche tra allenatore e giocatori e c’è un bisogno costante di un paziente lavoro diplomatico da parte della società per evitare il tracollo. Le sconfitte consecutive diventano 4 e neanche il ritorno alla vittoria (96-92 contro Caserta l’8 dicembre) aggiusta le cose. La situazione sembra precipitare dopo la clamorosa eliminazione in Coppa Italia del 2 gennaio. Dopo aver vinto di 13 punti nella gara di andata contro la Simac Milano, il Banco subisce una clamorosa rimonta al ritorno e perde di 15 punti in una partita segnata da un arbitraggio che fa infuriare tutti e che porta alle squalifiche di De Sisti, Polesello e Gilardi. A inizio febbraio il Banco è più vicino all’ultima in classifica, la Mulat Napoli, che peraltro vince al Palaeur, piuttosto che alla prima, la Simac Milano. Continua, peraltro, la tendenza a lavare in famiglia i panni sporchi. Pesano, in particolare, i rapporti tra De Sisti e il gruppo storico, oltre alla scarsa personalità di Rautins e al fatto che, a causa di numerosi problemi fisici, praticamente su Phil Melillo non si può contare. Ha più spazio Franco Rossi, ottimo tiratore ma ancora acerbo.

Di contro, però, il cammino in Coppa Korac va bene. Il Banco esordisce perdendo a Tel Aviv, in casa dell’Hapoel allenato da Pini Gershon, batte al Palazzetto il Bosna Sarajevo di Svetislav Pesic e vince di un punto in casa dei francesi dello Challans. Decisiva la successiva vittoria in casa contro l’Hapoel per 93-74. Dopo il ko rimediato a Sarajevo, basta la vittoria casalinga contro lo Challans per vincere il girone e qualificarsi alle semifinali. Nel frattempo forse non migliorano i rapporti interni, ma l’obiettivo comune aiuta a raggiungere qualche compromesso. Rautins da sesto uomo rende di più e fa finalmente vedere le sue doti di ottimo tiratore e sopraffino passatore. Sbarra tira fuori tutta la sua personalità e riesce a tenere in mano la squadra. Ognuno fa un passo indietro in nome del bene comune.

Il 19 febbraio ad Antibes il Banco vince 78-69 dominando la partita fin dall’ inizio, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 44-32. Flowers segna 18 punti, Rautins 17 (nonostante una notte insonne per problemi della moglie, a Roma, con la caldaia…), Polesello e Solfrini 13. Gioca una grande partita anche il giovane Franco Rossi. Al ritorno la squadra stenta a ingranare, ha vari momenti di sbandamento che in più occasioni la vedono andare sotto di parecchi punti, poi si riprende e vince 83-75 con 28 punti di Flowers.

L’avversario in finale è la Mobilgirgi Caserta allenata da Bogdan Tanjevic, che ha messo la squadra in mano del giovanissimo Nando Gentile e che può contare su campioni come Oscar Schmidt e Sandro Dell’Agnello. Le due squadre si affronteranno due volte in quattro giorni a Caserta, perché domenica 16 c’è la partita di campionato, vinta 92-87 dalla Mobilgirgi, e giovedì 20 marzo c’è la finale di andata, di fronte a 7mila persone. Lì però il Banco tira fuori una prestazione clamorosa, vince 84-78, con un divario che poteva essere molto più netto. Nella ripresa il Banco era avanti di ventuno, sul 59-38. Poi l’ espulsione di Flowers, la rimonta di Caserta, il nuovo piccolo break, l’ ultimo canestro di Oscar da centrocampo e così al ritorno sarà tutto da giocare. Tra l’altro ci sono problemi per l’uso del Palaeur, a causa di un concorso pubblico. La cosa, dal punto di vista scaramantico, ricorda problemi analoghi per la finale scudetto del 1983… E infatti finisce allo stesso modo. Con un Palasport esaurito (pur con tantissimi casertani) e con la vittoria del Banco. La partita è molto combattuta, quasi sempre punto a punto, ma è sempre Roma che controlla il gioco grazie a una delle migliori prestazioni in carriere di Stefano Sbarra. Rautins è sempre preciso, Flowers e Polesello fanno tanto lavoro sporco sotto i tabelloni, Gilardi e Solfrini sono sempre una garanzia e così arriva la vittoria per 73-72. E’ un altro trionfo internazionale per il Bancoroma, bellissimo perché inatteso e vissuto con grandissima intensità. Sono ancora nel cuore di tutti il giro di campo di Polesello con la coppa, le lacrime di commozione di coach De Sisti e di Sbarra, il sorriso finalmente felice di Leo Rautins.

La vittoria in Korac regala slancio per affrontare nel migliore dei modi l’ultima parte della stagione. Il Banco si qualifica per i playoff e al primo turno ribalta il fattore campo contro la Granarolo Bologna. Vince 96-91 in Piazzale Azzarita e poi in gara due replica il successo grazie a un tiro da tre punti all’ultimo secondo di Rautins. Nei quarti di finale trova l’Arexons Cantù di Riva, Marzorati, Gay e allenata da Recalcati. E’ decisiva gara uno, sono decisivi gli arbitri. Alla fine dei tempi regolamentari non fischiano un fallo di Fumagalli mentre ruba palla a Sbarra, poi non fanno asciugare una pozza di sudore sulla quale scivola Gilardi. Si arriva al terzo supplementare, ma il canestro decisivo di Cappelletti è viziato da un’evidente infrazione di doppio palleggio. Il Bancoroma saprà poi reagire in gara2 al Palaeur (decisivo un canestro di Solfrini) ma non riuscirà nell’impresa nello spareggio, perdendo di 4 in una partita in cui negli ultimi 2 minuti non segnerà nessuna delle due squadre.

Il Banco, dopo aver vinto la Korac, era la squadra più in forma del momento. Agli ottavi aveva ribaltato il fattore campo con la Granarolo Bologna. In semifinale avrebbe trovato la Mobilgirgi Caserta, battuta 2 volte proprio in finale di Korac e in finale avrebbe trovato Milano, che aveva fatto soffrire in Coppa Italia…

COPPA INTERCONTINENTALE 1985

1 giornata – Mercoledì, 23 giugno 1985

GOLDEN EAGLES – BANCO ROMA

87-76

2 giornata – Giovedì, 24 giugno 1985

CA MONTE LIBANO – BANCO ROMA

92-82

3 giornata – Venerdì, 25 giugno 1985

BANCO ROMA riposa

4 giornata – Sabato, 26 giugno 1985

NORTHEN CONS. CEMENT – BANCO ROMA

98-79

5 giornata – Domenica, 27 giugno 1985

BANCO ROMA – CIBONA ZAGREB

101-98

CLASSIFICA GIRONE B

CALENDARIO A1 1985-86

CLASSIFICA A1 1985-86